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Torna indietro   WinTricks Forum > Off Topic > Chiacchiere in libertà

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Vecchio 29-01-2003, 20.32.46   #151
sarahkerrigan
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grazie sarah ... pensavo proprio a fahrenheit 451 ....




...ehh...io ti leggo tesoro!
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Vecchio 29-01-2003, 21.00.11   #152
lilith
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lo so! cara mia!
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Vecchio 17-02-2003, 10.15.20   #153
sarahkerrigan
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Dobbiamo imparare a risvegliarci e a mantenerci desti, non con aiuti meccanici ma con una infinita speranza nell'alba, che non ci abbandona neppure nel sonno più profondo. Non conosco nulla di più incoraggiante dell'incontestabile capacità dell'uomo di elevare la sua vita con uno sforzo cosciente. E bello sapere dipingere un certo quadro, o scolpire una statua e così rendere belli alcuni oggetti; ma è molto più degno di gloria scolpire e dipingere l'atmosfera stessa e il mezzo con il quale guardiamo, cosa che possiamo fare moralmente. L'arte più degna è influire sulle qualità del giorno. Ogni uomo ha il compito di rendere la sua vita, anche nei dettagli, degna della contemplazione delle sue opere più belle e più critiche. Se rifiutassimo, o piuttosto consumassimo, le meschine notizie che riceviamo, gli oracoli ci insegnerebbero chiaramente come potremmo farlo.
Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici; se si fosse rivelata meschina, volevo trarne tutta la genuina meschinità, e mostrarne al mondo la bassezza; se invece fosse apparsa sublime, volevo conoscerla con l'esperienza, e poterne dare un vero ragguaglio nella mia prossima digressione. Ché mi pare che molti uomIni abbiano una strana incertezza sul suo valore, se sia di Dio o del demonio....».





Henry D. Thoreau - Walden o Vita nei boschi





...questo libro è bellissimo a parer mio...
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Vecchio 17-02-2003, 10.25.09   #154
Lillo
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Bellissimo passo Sarah.
Mi hai incuriosito con questo libro.
___________________________________

Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo (G. Garcia Marquez)
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni... (Eleanor Roosevelt)
:::MAZZA CHIODATA GROUP::: Presidente del Club dei Nottambuli
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Vecchio 17-02-2003, 10.32.36   #155
sarahkerrigan
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Bellissimo passo Sarah.
Mi hai incuriosito con questo libro.




Ahhh!...leggilo, se puoi, è una boccata d'aria fresca...
...e poi c'è La disobbedienza civile, Vita senza principi...non facilissimo da trovare ...Ed. Acquarelli Anarchici
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Vecchio 25-02-2003, 23.55.37   #156
sarahkerrigan
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Non mi interessa sapere come vi guadagnate la vita.
Voglio sapere che cosa vi fa spasimare e se osate sognare l`incontro con l`anelito del vostro cuore.
Non mi interessa sapere quanti anni avete.
Voglio sapere se accettereste il rischio di fare la figura degli stupidi per amore, per il sogno, per l`avventura di essere vivi.
Non mi interessa sapere quali pianeti sono in quadratura con la vostra luna.
Voglio sapere se siete arrivati al nucleo della vostra sofferenza, fino a toccarla, se i tradimenti della vita vi hanno fatto sbocciare o se vi siete inariditi e chiusi in voi stessi per paura di altro dolore.
Voglio sapere se riuscite a restare in compagnia del dolore, il mio e il vostro, senza cercare di nasconderlo, di cancellarlo o di farlo tacere.
Voglio sapere se sapete essere con la gioia, la mia o la vostra, se siete capaci di danzare con frenesia e farvi colmare dall`estasi, da cima a fondo, senza esortare all`attenzione, a stare con i piedi per terra, senza ricordare i limiti dell`essere umani.
Non mi interessa sapere se la storia che mi raccontate è autentica.
Voglio sapere se riuscite a deludere un`altra persona per amore di autenticità verso voi stessi; se riuscite a sopportare l`accusa di tradimento senza tradire la vostra anima; se riuscite a essere infedeli e per questo affidabili.
Voglio sapere se riuscite a vedere la bellezza ogni giorno, anche quando non è piacevole, e se la sua presenza è fonte di ispirazione per la vostra vita.
Voglio sapere se potete vivere con il fallimento, il vostro e il mio, e riuscire tuttavia, fermi sul bordo del lago, a gridare al plenilunio d`argento il vostro: "Sì".
Non mi interessa sapere dove vivete o quanti soldi avete.
Voglio sapere se, dopo una notte di angoscia e disperazione, esausti e con le ossa a pezzi, riuscite ad alzarvi la mattina e a fare ciò che è necessario per nutrire i vostri figli.
Non mi interessa sapere chi siete o come siete giunti sin qui. Voglio sapere se resterete con me nel centro del fuoco senza tirarvi indietro.
Non mi interessa sapere dove o che cosa o con chi avete studiato. Voglio sapere che cosa, dentro di voi, vi sostiene quando tutto il mondo crolla.
Voglio sapere se riuscite a stare soli con voi stessi e se davvero amate quel senso di compagnia che riuscite a conservare nei momenti vuoti.


Oriah Mountain Dreamer
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Vecchio 26-02-2003, 20.21.59   #157
Skorpios
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Non parlare.
Aspetta che abbia detto quel che ho da dire.
Dorian, dal momento in cui ti ho conosciuto, la tua persona ha avuto su di me una singolare influenza.
Sono stato dominato da te nell'anima, nel pensiero, in ogni energia: tu eri diventato per me l'incarnazione concreta di quell'ideale invisibile che ossessiona noi artisti come un sogno meraviglioso.
Ti adorai, divenni geloso di chiunque ti rivolgesse la parola.
Volevo averti tutto per me, ed ero felice solo quando ti avevo vicino.
Quando eri lontano, ti sentivo sempre presente nella mia arte...
Naturalmente non ti ho mai fatto sapere nulla di questo; sarebbe stato impossibile, non avresti capito.
Mi capivo appena io stesso.
Sapevo solo di aver visto la perfezione da vicino e che il mondo era divenuto meraviglioso ai miei occhi...
Troppo meraviglioso, forse, perchè in queste folli adorazioni vi è sempre un pericolo: quello di perderle o quello di mantenerle, che non è minore.
Passarono settimane e settimane, e tu mi assorbivi sempre di più.
Poi avvenne un cambiamento.
Ti avevo ritratto nella lucente armatura di Paride e col mantello da cacciatore e il forbito spiedo di Adone.
Coronato di pesanti fiori di loto ti eri seduto sulla prora della nave di Adriano contemplando il Nilo torbido e verde; ti eri chinato su una calma fonte in qualche bosco della Grecia e avevi contemplato nel silenzioso argento dell'acqua la meraviglia del tuo volto.
E tutto era stato come dev'essere l'arte: inconsapevole, ideale e remoto.
Un giorno, - un giorno fatale, mi sembra a volte, - decisi di dipingere un meraviglioso ritratto di te quale sei, non nel costume di età morte, ma nelle tue vesti e nel tuo tempo.
Non posso dire se fu il realismo del metodo o solo la meraviglia della tua persona che si presentava a me così direttamente, senza nebbie nè veli: so che mentre lavoravo mi sembrava che ogni tocco, ogni strato di colore rivelasse il mio segreto.
Ebbi paura che gli altri potessero conoscere la mia idolatria.
Sentivo di aver detto troppo, Dorian, di aver messo in quell'opera troppo di me stesso.
E allora decisi che il quadro non sarebbe mai stato esposto.
A te dispiacque un poco, ma non ti rendesti conto di quel che rappresentava per me.
Mi confidai con Enrico, ed egli ne rise; ma non me ne importò.
Quando il quadro fu terminato ed io rimasi solo con la mia opera, sentii che avevo ragione...
Bene, dopo pochi giorni la tela lasciò il mio studio, e non appena fui libero dell'insostenibile fascino della sua presenza, mi parve sciocco pensare che vi si potesse vedere altra cosa se non che tu sei molto bello e io so dipingere discretamente.
Anche adesso non posso fare a meno di considerare errore il pensare che la passione provata nel creare si riveli nell'opera creata.
L'arte è sempre più astratta di quanto pensiamo, la forma e il colore sono per noi forma e colore e nient'altro. Spesso ho l'impressione che l'arte celi l'artista assai più che non lo riveli.
Così, quando mi giunse questa offerta da Parigi, decisi che avrei presentato il tuo ritratto come l'opera migliore della mia mostra.
Non pensai nemmeno che tu potessi rifiutare.
Ma adesso mi accorgo che hai ragione; il quadro non può essere esposto.
Non tenermi rancore per quello che ti ho detto, Dorian: come dissi una volta a Enrico, tu sei fatto per essere adorato...





Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray
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Vecchio 07-05-2003, 09.58.01   #158
Skorpios
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Fratelli miei, forse sono crudele? Ma io dico: a ciò che sta cadendo si deve dare anche una spinta!
Tutto quanto è dell'oggi - cade, decade: e chi può aver voglia di trattenerlo! Ma io - io voglio anche dargli una spinta!
Conoscete la voluttà, che fa rotolare le pietre in ripide profondità? - Questi uomini d'oggi: ma guardate, come rotolano nelle mie profondità!
Io sono un preludio di ancora migliori musicanti, fratelli! Un esempio! Agite seguendo il mio esempio!
E a chi non insegnate a volare, insegnate, vi prego - a precipitare più in fretta! -








Friedrich Nietzsche


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Vecchio 02-07-2003, 14.02.44   #159
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(1)

E mentre il senso di isolamento man mano si scioglie nel nulla, fluisce in lui la gioia che dimora nel cuore delle cose; ed anche ciò che per l'uomo ordinario è sofferenza, perde per il discepolo la sua qualità di dolore, perché egli lo sente in certo qual modo come parte della vita universale, come una sillaba parlata nel grande linguaggio della manifestazione, e ne può comprendere il significato senza agonia nel cuore, giacché la pace che si sviluppa da questo espandersi della conoscenza di gran lunga travolge e cambia il suo atteggiamento verso ogni cosa nel mondo esterno, verso tutto ciò che gli uomini giudicano come dolore o perdita.

Pensando così e così praticando, avvertirete questo senso che cresce in voi, questo senso di calma, di forza e di serenità, tanto che vi sembrerà di essere in un luogo di pace anche se nel mondo esterno infuria la tormenta, e voi vedrete e sentirete la tormenta ma non ne sarete scossi.

Questa pace è una delle primizie della Vita Spirituale; si annuncia prima con un senso di pace e poi di gioia, e fa della vita del discepolo un continuo sviluppo che da una parte si dirige verso l'alto, e dall'altra all'interno verso il cuore, che è Amore.

Da questo stato di cose nasce il senso dell'auto-controllo; il Sé interno diventa più forte delle circostanze esterne, e mentre è desideroso di rispondere ad esse, rifiuta di lasciarsi influenzare dai contatti coll'esterno.

Dall'auto-controllo e dall'indifferenza scaturisce il potere di non odiare più nessuno e nulla, potere che ha tanta importanza su tutta la formazione del carattere dell'aspirante che vuoi diventare discepolo.

Nulla dev'essere odiato, tutto dev'essere riportato entro il circolo dell'Amore, senza tener conto delle apparenze ripugnanti, senza curarsi degli antagonismi esterni, senza badare alla repulsione esterna ; il cuore di tutto è Vita ed Amore, e perciò questo aspirante, che sta imparando le sue lezioni non può chiudere nulla fuori del circolo della compassione; tutto dev'essere abbracciato entro i suoi limiti a seconda della sua capacità di sentire ed egli diventa l'amico di ogni cosa vivente, l'amante di tutto ciò che vive e sente.

Man mano che così costruisce le pietre che servono di base alla formazione del suo carattere, egli diventa intrepido; intrepido perché non odiando nulla, nulla può avere il potere di danneggiarlo.

Le ferite dall'esterno non sono che la reazione di un'aggressione dall'interno; perché noi siamo i nemici degli altri, questi a loro volta sono i nostri nemici; perché noi ci lanciamo nel mondo come assalitori, le cose viventi a loro volta ci assalgono.

Noi che dovremmo essere innamorati di ogni cosa vivente, ci atteggiamo a distruttori, a tiranni, ad odiatori, conquistando il mondo per tiranneggiarlo e non per educarlo, come se il lavoro dell'uomo quaggiù non consistesse dell'educare i fratelli più giovani ed elevarli con la tenerezza e la compassione; noi ci mettiamo all'opera e tiranneggiamo gli altri, siano essi umani o animali, purché siano più deboli di noi; e troppo spesso sulla loro debolezza noi misuriamo la nostra tirannia, sulla loro impotenza il peso del fardello che carichiamo sulle loro spalle.

E poi ci meravigliamo che le cose viventi ci sfuggano, che al nostro avvicinarci i deboli ci temano, i forti ci detestino; e nella nostra cecità ignoriamo che tutto l'odio proveniente dal mondo esterno è il riflesso del male che è in noi stessi, mentre per il cuore pieno d'amore non esiste nulla che sia odioso, e perciò nulla che possa fare del male.

L'uomo che possiede il dono dell'amore può camminare incolume nella giungla, può andare illeso nelle caverne dei più feroci carnivori o prendere nelle sue mani il serpente; perché il cuore che contiene solo amore non può far pervenire nessun messaggio di odio e l'amore che irradia su tutto il mondo attorno a noi, che attira tutte le cose a sé per servirle e non per danneggiarle, attira anche tutte le cose per amarle e non per odiarle.

È così che ai piedi dello Yogi la tigre si rotola piena di amicizia, è così che ai piedi del santo i più selvaggi animali portano i loro cuccioli per asilo e protezione.

Ecco perché tutte le cose viventi si avvicinano all'uomo che ha il cuore amante, perché tutte sono progenie del Divino, ed il Divino è amore; e quando questo Amore nell'uomo è diventato perfetto, parla all'intima essenza di tutte le cose e le attira a sé.

E noi impariamo allora gradatamente e lentamente a camminare impavidi nel mondo, impavidi anche se le cose ancora ci fanno male; perché noi sappiamo che se siamo colpiti è soltanto perché paghiamo il debito di un brutto passato e che per ogni debito pagato rimane alleggerito il conto nostro sul registro della Natura.

Ed impavidi anche perché impariamo a sapere che la paura nasce altrettanto dal dubbio che dall'odio; l'uomo che sa, ha superato il dubbio e va con passo sicuro ove sa di poter andare, perché cammina soltanto sul solido e non esistono trabocchetti sulla sua strada.

E tutto questo contribuisce a formare una volontà ferma ed inflessibile, una volontà che è basata sulla conoscenza e che cresce confidente per mezzo dell'amore.

Ed a misura che l'aspirante s'inoltra nella Corte esterna del Tempio, il suo passo diventa più sicuro, il suo cammino più diretto, fermo nel suo proposito e di forza sempre maggiore; il suo carattere comincia a profilarsi in linee nette, chiare, distinte e ferme, segno apparente della crescente maturità del suo Spirito.

Comincia allora l'assenza di desiderio, la lenta liberazione da tutti quei desideri che ci legano al mondo inferiore, da tutte quelle aspirazioni che nelle vite passate non diedero nessuna soddisfazione allo Spirito, il graduale abbandono di tutti i ceppi che ci tengono legati alla terra, l'eliminazione del desiderio personale e la auto-identificazione col tutto.

Colui che in questo modo bada al suo accrescimento non dev'essere legato alle rinascite da nessun legame che appartiene alla terra; gli uomini ritornano sulla terra perché ad essa sono legati, vincolati ad essa dalle catene del desiderio che li trattiene sulla ruota delle nascite e delle morti; ma l'uomo che stiamo ora studiando dev'essere libero; quest'uomo che è libero deve spezzare, per quanto lo riguarda, le catene del desiderio; una sola cosa deve rimanere che lo avvinca, una sola cosa che lo induca a rinascere: l'amore per i suoi simili, il desiderio di servire.

Egli non è più avvinto alla ruota, perché è libero, ma può ritornare e mettere in movimento la ruota una volta di più per l'amore di coloro che ancora vi sono incatenati e presso i quali egli vuole rimanere finché i legami di tutte le anime non saranno sciolti.

Diventando libero, egli infrange i legami della necessità.

Impara così il perfetto altruismo, impara che ciò che è utile per tutti è appunto ciò che egli sta cercando, e che ciò che serve al Tutto è ciò e soltanto ciò che egli desidera di compiere.

Ed allora egli acquista la fiducia in sé stesso; quest'essere che cresce verso la Luce impara ad essere forte onde poter aiutare, impara a fidarsi del Sé, che è il Sé di tutto, col quale egli sta identificandosi.

Vi è una prova che lo aspetta al varco, sulla quale io devo spendere una parola perché essa rappresenta forse uno dei più duri cimenti per l'aspirante che sta lavorando nella Corte esterna.

Quando egli s'inoltrò in quella Corte, conscio della magnifica gioia che avrebbe trovato oltre la soglia, voltò le spalle a molte cose che rendono lieta la vita dei suoi simili; ma alle volte sopravviene un'epoca in cui l'Anima sembra prendere lo slancio nel vuoto, con la sensazione che nessuna mano si tenda verso la sua nel vuoto, ove non vi è che buio attorno a lui e nulla su cui i suoi piedi possano riposare.

Vi sono momenti in questi stadi di crescita dello Spirito in cui nulla rimane sulla terra che possa soddisfare, nulla rimane sulla terra che dia un senso di pienezza: le vecchie amicizie hanno perso alcunché del loro contatto, le delizie della terra hanno perso il loro sapore; momenti in cui le mani che si protendono verso di noi, benché ci tocchino, non sono da noi avvertite, in cui la roccia sulla quale posiamo i piedi ha perso la sua sicurezza, perché non ci rendiamo ancora conto che è immutabile ed immobile, in cui lo Spirito sembra essere pesantemente coperto dal velo dell'illusione e si crede abbandonato e nulla sa dell'aiuto che può trovare.

...
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Vecchio 02-07-2003, 14.05.24   #160
Skorpios
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(2)

...

È il vuoto entro cui ogni aspirante a un dato momento si tuffa, è il vuoto che ogni discepolo ha attraversato.

Quando si spalanca davanti allo Spirito, questo si ritrae; quando si spalanca nero e apparentemente senza fondo, colui che sta sull'orlo indietreggia pieno di paura; eppure non dovrebbe temere.

Fate un tuffo nel vuoto e lo troverete colmo.

Saltate nel buio e troverete la roccia sotto i vostri piedi.

Abbandonate le mani che vi trattengono indietro e più potenti Mani davanti a voi afferreranno le vostre e vi aiuteranno ad avanzare; quelle sono mani che non vi lasceranno più.

La stretta terrena talvolta sì allenterà, la mano dell'amico si allontanerà dalla vostra e la lascerà vuota, ma gli amici che si trovano dall'altra parte non abbandonano mai, per quanto il mondo possa cambiare.

Andate dunque audacemente nel buio e nella solitudine e vi accorgerete che la solitudine è la più grande delle illusioni ed il buio è costituito da una luce tale che nessuno può più allontanarsene nella vita.

Questo cimento, una volta affrontato vien trovato esso pure una grande illusione ed il discepolo che osa fare il tuffo si trova ad un tratto dall'altra parte.

Così la formazione del carattere prosegue e proseguirà per tante vite future, sempre più nobili a misura che ogni vita è finita, sempre più potente ad ogni gradino superato.

Le fondamenta che abbiamo ora progettate sono soltanto le fondamenta dell'edificio al quale ho accennato, e se l'opera compiuta sembra imponente, è perché nella mente dell'architetto l'edificio è completo, ed anche quando sono appena tracciate le linee sul terreno, la sua immaginazione vede la costruzione ultimata e sa per quale scopo costruisce.

Ed il fine? Ah! Le nostre lingue non hanno la possibilità di parlare del fine di quella formazione del carattere.

Nessun pennello intriso soltanto nei colori opachi della terra può dipingere alcunché di somigliante alla bellezza di quel perfetto ideale verso il quale noi aspiriamo, anzi, verso il quale noi sappiamo che dovremo finire per arrivare.

Non vi è mai successo di coglierne un lampo nei momenti di silenzio?

Non ne avete mai avuto un riflesso quando la terra era immobile ed il cielo sereno?

Vi è mai capitato di avere un barlume di quegli Esseri Divini che vivono e si muovono, di Coloro che furono uomini ed ora sono più che uomini, superumani nella loro grandezza; umanità quale sarà, non come è, salvo che nelle più interne Corti del Tempio?

Se vi è capitato di cogliere un riflesso di ciò nei vostri momenti di pace più profonda, non occorrono più le mie parole.

Voi sapete della compassione che a tutta prima sembra pervadere tutto l'essere, così radiosa nella sua perfezione, così gloriosa nella sua divinità; tenerezza tanto potente che si può abbassare fino al più abbietto, come trascendere il più elevato, che riconosce il più debole sforzo, come la più bella riuscita; anzi, che è più tenero verso il debole che non verso il potente, perché al debole maggiormente giova l'aiuto della simpatia immutabile, l'amore che non pare divino solo perché è tanto umano, nel quale realizziamo che uomo e Dio sono tutt'uno.

Ed oltre alla tenerezza, la forza; la forza che da nulla può essere cambiata, che ha in sé, le qualità delle fondamenta dell'Universo, sulle quali tutti i mondi potrebbero essere costruiti eppure non venire smosse, forza infinita unita a compassione illimitata.

Come possono queste qualità trovarsi in un medesimo essere ed armonizzare con tanta assoluta perfezione?

Ed ancora la radiosità della gioia, la gioia di aver conquistato, la gioia che vorrebbe tutti gli altri partecipi della propria beatitudine, il radioso splendore del sole che non conosce ombra, la gloria della conquista che annuncia che tutti vinceranno, la gioia negli occhi che vedono al di là del dolore, e che anche vedendo la sofferenza sanno che in ultimo vi è la pace.

Tenerezza e forza e gioia e pace infinita, pace senza una grinza, serenità che nulla può turbare; tale è il lampo che potete aver colto dal Divino, tale è il riflesso dell'ideale che un giorno noi diventeremo.

E se osiamo alzare gli occhi tanto in alto è perché i Loro Piedi tuttora calcano la terra ove i nostri piedi camminano.

Essi sono saliti in alto al disopra di noi, ciò nonpertanto stanno vicini ai Loro fratelli, e se ci trascendono non è perché ci abbandonano, anche se sotto tutti gli aspetti Essi ci oltrepassano; tutta l'umanità dimora nel cuore del Maestro e dove l'umanità dimora, noi — suoi figli — possiamo osare di dimorare.




Annie Besant, Il Tempio Interiore







Tra le numerose opere compilate da Annie Besant (1847-1933), secondo Presidente della Società Teosofica Internazionale (1907-1933). sui più diversi argomenti teosofici, indubbiamente questa che abbiamo il privilegio di ripresentare al pubblico italiano nella seconda edizione, è uno dei più brillanti. l'Autrice, applicando per oltre 50 anni il Raja Yoga integrale, da quando conobbe H.P. Blavatsky nel 1889, raggiunse eccezionali risultati, descrive in queste pagine i requisiti morali che deve sviluppare il candidato della suprema realizzazione. Quest'opera di Annie Besant consiste di cinque conferenze da lei pronunciate nel 1895 sotto il titolo "In the Outer Court" ("Nel Pronao del Tempio") che nella prima edizione italiana, esaurita da molti anni, portava il titolo "Verso il Tempio".
Nella letteratura indiana antica i requisiti morali del Raja Yoga o della Iniziazione, descritti in modo schematico, adatto a quei tempi lontani, sono poco comprensibili al lettore moderno, perciò l'Autrice ritenne opportuno descrivere gli stessi requisiti in una versione intelligibile alla mentalità contemporanea, riassumendo tutta la tecnica in cinque definizioni principali: Purificazione. Dominio del Pensiero. Formazione del Carattere, Alchimia Spirituale e Soglia del Tempio.
Con slancio lirico l'Autrice paragona l'evoluzione dell'uomo ad un periglioso cammino che porta il viandante da un'angusta valle alla sommità di una montagna maestosa: Via via come sale lungo il Sentiero ascendente il suo sguardo gradualmente si apre su un panorama sempre più vasto ed ogni cosa gli apparisce in una prospettiva sempre nuova, fino a quando, arrivando alla sommità, lo sguardo spazia nell'infinito.
L'itinerario che il candidato deve percorrere è tutto interiore attraverso la giungla delle emozioni e pensieri contrastanti, ma senza mai perdere di vista la lontana cima della montagna, méta del lungo e travagliato cammino evolutivo.
La "Purificazione" non consiste tanto nell'eliminare con violenza gli attaccamenti terreni, quanto nel coltivare i più elevati sentimenti e pensieri, in modo che tali attaccamenti perdano ogni presa su di noi quando scopriamo la loro fatuità.
Del pari il "Dominio del Pensiero" non è un esercizio coercitivo, bensì il risultato della stabilità d'animo, orientata verso la realizzazione della perennità esistente nell'intimo di ogni creatura.
La "Formazione del Carattere" forse è l'impresa più ardua che deve compiere il candidato poiché presume l'acquisizione di quelle qualità peculiari che lo rendono idoneo a calcare il Sentiero della perfezione. Ogni pensiero e sentimento coltivato abbastanza a lungo e ripetuto, tende a creare un' abitudine e ne distingue un carattere. Per questa ragione è necessario discernere tra i pensieri e sentimenti in modo da accettare soltanto quelli necessari per il conseguimento della méta che ci proponiamo di raggiungere.
Tra i più interessanti eventi nel nostro cammino ascensionale è quello che Annie Besant definisce "Alchimia Spirituale" in quanto tutte le cose, mentre progrediamo, ci appariscono in prospettive sempre diverse e più ampie, acquistando significati nuovi e sempre più universali. Questa trasmutazione di valori che ci sembra di vedere fuori di noi, in realtà avviene dentro di noi quando focalizziamo la nostra coscienza ad un livello dal quale possiamo scorgere la collocazione relativa delle cose ed in questo modo gradualmente ci spersonalizziamo, acquistando qualità divine.
La "Soglia" del Tempio sulla cima della montagna è la meta del lungo cammino e soltanto quando arriviamo sulla Soglia comprendiamo che il Tempio è la dimora dello spirito, l'essenza stessa di ogni creatura, verso la quale tende irresistibilmente tutto il creato.

E. Bratina, Segr. Gen. della S. T. I.


Trieste, 18 marzo 1982



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Vecchio 02-07-2003, 17.44.34   #161
sarahkerrigan
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...grazie infinite Skorpy! ...ho letto queste pagine col suono del sitar come sottofondo...suggestivo, suggestive!...questa, è una di quelle volte che mi domando cosa sto qui a fare......andai nei boschi...







...le silence...orchidée de l'âme... Albert Camus









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Vecchio 02-07-2003, 19.57.21   #162
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...grazie infinite Skorpy! ...ho letto queste pagine col suono del sitar come sottofondo...suggestivo, suggestive!...questa, è una di quelle volte che mi domando cosa sto qui a fare......andai nei boschi...


... sì... cosa stiamo a fare...

... a compiere la nostra "missione", forse...

... qualunque essa sia e per quanto incomprensibile ci appaia...

Grazie a te... di esserci...
... sai perchè tanti smiles...? ... mi sono appena accorto di aver scritto nel tuo quote...





...le silence...orchidée de l'âme... Albert Camus









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Vecchio 02-07-2003, 20.01.00   #163
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...grazie infinite Skorpy! ...ho letto queste pagine col suono del sitar come sottofondo...suggestivo, suggestive!...questa, è una di quelle volte che mi domando cosa sto qui a fare......andai nei boschi...







...le silence...orchidée de l'âme... Albert Camus









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... hai inserito un puntino "invisibile"...

... molto molto attivo...
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Vecchio 02-07-2003, 20.11.43   #164
sarahkerrigan
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Olè§olè§olè§olè.........è la prima volta che succede che non salti il mio quote!
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Vecchio 02-07-2003, 20.13.40   #165
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... hai inserito un puntino "invisibile"...

... molto molto attivo...















...puoi toccare...
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